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Sartoria

Tradizione reinventata


Lo stilista Jason Basmaijan continua a migliorare il marchio di abbigliamento maschile italo-francese Cerruti, facendo riferimento alla sua storia senza esserne limitato.

Nonostante il crescente interesse da parte dei consumatori nella tracciabilità dei capi, ci sono pochissimi marchi che possono vantare una filiera interna che va dalla fattoria alla moda, per così dire, data la complessità e le spese per la gestione di tutte le attività aziendali. Per il marchio di abbigliamento maschile di lusso con sede a Parigi Cerruti 1881, è motivo di orgoglio e un’opportunità di dare sfogo alla libertà creativa il fatto che la maggior parte dei suoi tessuti sono sviluppati esclusivamente dalla filanda Biella Lanificio Fratelli Cerruti. Conosciuto per l'alta qualità dei minerali presenti nell'acqua della regione che viene utilizzata per lavare e trattare la fibra di lana grezza proveniente dall'Australia, che poi viene successivamente tessuta per realizzare vari tessuti, come la flanella e il tweed, il mulino fu fondato nel 1881 da Antonio, il nonno dell'omonimo fondatore del marchio di moda Nino Cerruti, e anche se non è attualmente di proprietà di Cerruti 1881, offre una piattaforma per sviluppare molti dei suoi tessuti unici.

A gennaio, durante le sfilate di abbigliamento da uomo autunno/inverno 2017 a Parigi, Jason Bamaijan, direttore creativo della casa, ha guardato al passato di Cerruti come un modo di guardare al futuro, attingendo dai suoi archivi smisurati per realizzare ​​una collezione che celebra i cinquant'anni dalla fondazione da parte di Nino Cerruti della sua attività omonima. La collezione risultante di 50 look comprendeva una selezione di capi che evocavano il patrimonio cinematografico per cui Cerruti è noto, avendo disegnato costumi per attori come Robert Redford, Michael Douglas e Al Pacino nel corso della sua carriera. "La visione e la filosofia di Nino Cerruti mi hanno sempre ispirato a portare avanti il ​​marchio", ha spiegato il direttore creativo parlando dell’evoluzione del marchio da quando è arrivato nel 2015 dalla sartoria britannica Gieves&Hawkes. "E quello che ammiro di più di ciò che Nino ha fatto è l’aver creato un marchio con abiti genuini, così anche se in questa collezione ci sono alcuni capi vistosi, ce ne sono anche altri che si integrano in modo naturale in un guardaroba con il loro mix di vestiti di sartoria e abbigliamento sportivo”.

La collezione, mostrata in una sfilata a Place Vendôme, ha descritto in modo ragguardevole il guardaroba dell'uomo contemporaneo, dimostrando lo status di Cerruti come fornitore di riferimento per le persone più eleganti al mondo. Con una palette di colori prevalentemente di nero, grigio e cammello e sfumature ricche di tonalità come verde bottiglia, viola e bordeaux, la collezione annoverava capi con una silhouette leggermente languida come quella degli anni '40, con una spalla morbida e rilassata, una giacca più lunga e pantaloni a vita alta. Le caratteristiche salienti includevano pantaloni con pince sul davanti, maglieria a girocollo, soprabiti con cintura e abiti doppiopetto gessati. Per quanto riguarda i tessuti, la trama è stata fondamentale tanto che il pubblico sembrava volesse toccare i capi mentre venivano mostrati in passerella. Questi comprendevano jacquard a quadri, shearling, lana a quadri Prince of Wales e intrecci innovativi. "Lo stile Cerruti si basa su tessuti ricchi e strutturati, e li abbiamo usati come punto di riferimento, trovando nuovi modi di presentarli per continuare a spingere Cerruti verso il futuro".

Mitchell Oakley Smith Responsabile creativo e dei contenuti di The Woolmark Company. I suoi articoli sono stati pubblicati su Architectural Digest, Belle, GQ, Harper's Bazaar, Interview, The Australian e Vogue, è autore di cinque libri sull'arte, la moda e il design.